Le nostre tradizioni natalizie

Mia madre è la seconda di tre figlie. Quando si avvicinava il Natale, le tre sorelle si riunivano con nonna per preparare scorte di dolci. Non capivo il motivo per cui sfornavano e friggevano così tanti dolci, che forse avrebbero potuto sfamare l'intera popolazione lucerina. Dicevano che avrebbero dovuto bastarci per tutto il natale, ma in realtà ce li portavamo fino a febbraio. Il dolce che più amavano erano le famose ''scart'llat'', le crustole, girelle di pasta sottilissima, fritte in padella in olio bollente. Passavamo l'intera giornata (la domenica naturalmente, perchè avevano tutte l'attività commerciale!) a preparare le famose scartellate. Nonna impastava, perchè come lo faceva lei l'impasto non lo faceva nessuno. Mamma e zia Leonarda stendevano la pasta, mentre zia Michelina (la sorella più grande) friggeva con l'aiuto di nonna. Io adoravo quei momenti, perchè mi facevano sentire grande. Ritagliavo la pasta con la rotella ''ricamata'', poi chiudevo le girelle con le mie piccole dita. Era fantastico quando si sentiva il primo profumo di fritto, e naturalmente le prime che tiravano fuori dall'olio bollente le mangiavamo noi bambini. Venivano coperte di miele bianco , che inondava i fori della girella e, se si voleva, ci si poteva mettere anche le noci sopra. La seconda domenica invece era quella dei ''causunell'', i calzoncelli, piccoli dolci fritti con l'aspetto di un panzerotto. Venivano ripieni con un impasto fatto di ceci macinati e vin cotto, ricetta tramandata a mia nonna non so da quale avo. Poi c'erano i pupurat (i mostaccioli), i men'l attrrat (le mandorle ricoperte di cioccolato) e i tarallini dolci con il vino bianco. Il Natale diventava così un sentimento.

Lina

Ricette:

https://www.dolciedecori.it/it/notizie/ricetta-mostaccioli

https://www.dolciedecori.it/it/notizie/crustole-e-calzoncelli